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Reggia di Portici, il Consigliere Nave: “Ritrovato uno stemma borbonico. Necessarie azioni di valorizzazione e promozione dell’intero Sito reale”

21/4/2021 - Il Consigliere Metropolitano, Luigi Nave, è venuto a conoscenza che, nel corso dei lavori di restauro della Reggia di Portici, di proprietà della Città Metropolitana di Napoli, è stato rinvenuto uno stemma borbonico nascosto al di sotto di una scialbatura in una sala a ridosso della Sala Cinese.



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Rete Civica Metropolitana

Il Consigliere Metropolitano, Luigi Nave, è venuto a conoscenza che, nel corso dei lavori di restauro della Reggia di Portici, di proprietà della Città Metropolitana di Napoli, è stato rinvenuto uno stemma borbonico nascosto al di sotto di una scialbatura in una sala a ridosso della Sala Cinese. La scialbatura, ovvero la posa di un leggero strato di intonaco al di sopra dello stemma, sarebbe stata realizzata in periodo sabaudo.

“Nel rispetto della rilevanza del sito – ha affermato il Consigliere Nave – è opportuno che siano poste in essere azioni necessarie per il recupero dell’importante testimonianza ritrovata, al fine di salvaguardare la memoria storica del luogo, attraverso lo stanziamento delle idonee misure finanziarie per il perseguimento del fine suddetto. Si chiede, inoltre, la convocazione di una riunione volta a conoscere e definire le effettive azioni di tutela, sviluppo e pubblicizzazione del sito, così come evidenziato per altri beni di valore storico nell’ultima riunione del Consiglio Metropolitano. Pur apprezzando l’impegno profuso dai Consiglieri Delegati preposti alla salvaguardia dei beni storici della Città Metropolitana, si auspica una maggiore sinergia in seno al Consiglio Metropolitano al fine di perseguire come unico scopo la tutela e la salvaguardia della memoria storica degli edifici di proprietà della Città Metropolitana di Napoli nell’interesse della collettività”.

La storia della Reggia

La Reggia di Portici è una dimora storica fatta costruire dal sovrano Carlo di Borbone come palazzo reale per la dinastia dei Borbone di Napoli, prima della costruzione della più imponente reggia di Caserta. L’ampio parco che la circonda e il giardino all’inglese, unitamente all’anfiteatro, rappresentano una incantevole scenografia che ha tanto affascinato i visitatori stranieri nel corso dei secoli passati.

L’inizio dei lavori fu dato nel 1738 con un progetto architettonico commissionato ad Antonio Canevari, richiamato in Italia proprio da Carlo di Borbone al fine di dar seguito al suo ambizioso programma di opere pubbliche e di rappresentanza nel Regno di Napoli. La realizzazione del nuovo palazzo reale costituì un notevole stimolo per la costruzione di numerose dimore storiche nelle vicinanze, come le ville Vesuviane del Miglio d'oro, nate col fine di ospitare la corte reale che non poteva essere ospitata pienamente nella reggia porticese.

Nel 1799, in seguito alla rivoluzione napoletana, la corte reale si spostò a Palermo portando con sé casse piene di numerosi reperti; mentre nel successivo viaggio del 1806, portò via altre 11 casse di antichità. Giuseppe Bonaparte ordinò il trasporto delle antichità rimaste a Portici nel Museo di Napoli. Solo nel 1818, allorquando avvenne il rientro a Napoli della corte borbonica, le casse conservate a Palermo furono trasferite nel nuovo museo di Napoli. Il Museo di Portici trovò così la sua fine, anche se il trasferimento delle pitture parietali venne concluso solo nel 1827.

Fu Gioacchino Murat ad arredare ex novo la Reggia con mobilio francese e con gusto improntato ad un notevole lusso. La centralità della Reggia può essere compresa analizzando la prestigiosa costruzione, avvenuta sotto Ferdinando II di Borbone, della Ferrovia Napoli-Portici, volta a collegare le due regge: quella del Palazzo reale della Capitale del Regno e quella di Portici. Tale reggia ospitò anche il pontefice Pio IX. Oggi l’antico Palazzo Reale ospita la sede della Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di Napoli "Federico II" ed alcuni musei.