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Sicurezza e dispersione scolastica a Napoli, nuove linee di azione

26/1/2022 - Prefetto Palomba: un nuovo metodo di lavoro con il coinvolgimento dei tavoli di osservazione.



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Rete Civica Metropolitana

All'indomani della firma a Napoli dell'accordo per promuovere e attuare un sistema di sicurezza partecipata e integrata per lo sviluppo della città, il prefetto Claudio Palomba ne ha approfondito alcuni punti in un'intervista al quotidiano Il Mattino.

Al centro, l'emergenza minori. «Ha fatto bene il ministro Lamorgese a indicare l'importanza di dare vita a una piattaforma di dati comuni per indicare in modo tempestivo le segnalazioni circa i casi di abbandono scolastico», precisa il prefetto. E' fondamentale avere dati sempre aggiornati sulle assenze dai banchi, sulle criticità più marcate, sui campanelli di allarme che di volta in volta si registrano.

«Purtroppo - aggiunge - non c'è un censimento capillare sui dati della dispersione scolastica. Ho spiegato che il monitoraggio lo devo avere ogni mese. Non possiamo calibrare i nostri interventi, se non sappiamo cosa sta accadendo sul nostro territorio, se non abbiamo il polso della realtà in una realtà dinamica come il disagio minorile».

Per il prefetto è necessario agire subito se un ragazzo si assenta spesso da scuola, altrimenti diventa più difficile fare prevenzione. Troppo tardi muoversi dopo un anno dall'abbandono della classe. «Si rischia che un ragazzino stia già in strada, magari a prestarsi ad attività illecite. Voglio sapere tutto e subito, qual è la famiglia, quali sono le sue frequentazioni e di chi è la responsabilità della sua fuga dai banchi. Dopo un anno, un caso che poteva essere recuperato subito rischia di diventare un problema penale, quindi più difficile da affrontare».

Più in generale, in tema di sicurezza urbana, Palomba ha le idee ben chiare su come agire: «Lo Stato deve riappropriarsi del territorio e lo può fare anche attraverso la rete dei tavoli di osservazione». Si tratta di un'iniziativa dove vengono convogliate le principali risorse del territorio. Sono coordinati da un delegato prefettizio, raccolgono le forze operative di un determinato spaccato metropolitano, in modo che ciascun cittadino possa sentirsi attore e non più semplice spettatore. Saranno allargati a esponenti della chiesa, della scuola, delle forze produttive in grado di fare qualcosa per l'ambiente in cui vive. «E' il metodo che cambia e noi crediamo in questo metodo».