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Farmacopee: rassegna d'arte in Piazzetta Duca D'Aosta a Napoli

13/10/2021 - Rosanna Iossa e Vittorio Vanacore protagonisti del secondo appuntamento della rassegna artistica Farmacopee, “Raccolte Metafantafisiche” in mostra alla Farmacia Dei Golfi. Opening 14 ottobre ore 18 - Piazzetta Duca D’Aosta, Napoli.



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Rete Civica Metropolitana

Secondo appuntamento giovedì 14 ottobre ore 18 con l’originale rassegna Farmacopee: oggetti d’arte in mostra nella sede della Farmacia dei Golfi in Piazzetta Duca D’Aosta.

Il progetto, che si avvale dei testi critici di Marcello Francolini e del prezioso contributo della Professoressa Margherita Romano, prosegue con la bi-personale di Rosanna Iossa e Vittorio Vanacore.

I due artisti inaugureranno la seconda tappa di questo viaggio ideale nel Contemporaneo che andrà a confluire in un’inedita “raccolta metafantafisica”, un lavoro corale, dunque, avviato il mese scorso con Pietro Lista e Rosa Cuccurullo, che proseguirà fino a febbraio 2022.

Dieci in totale gli autori che hanno aderito al progetto Farmacopee chiamati a lavorare ex-novo ad un’opera il cui prerequisito deve essere, giocoforza, la portabilità. Dopo questa seconda tappa ottobrina con Vittorio Vanacore e Rosanna Iossa, si alterneranno le bi-personali di Antonella Pagnotta e Gaetano Di Riso, Angelo Maisto e Fiormario Cilvini, Felix Policastro ed Enzo Palumbo.

Nello specifico, Iossa presenterà “ Intra Vesuvium et mare”, lavoro in tecnica mista, dove spicca un attento uso del coquillage. Un letto di un fiume, come lo immagina Francolini, il cui vuoto rappresenterebbe per analogia lo stesso vuoto che persiste tra il Vesuvio e il mare, uno spazio simile all’attesa. “ Un’opera concettualmente legata alle filosofie presocratiche, sintesi tra le antiche teorie medico-filosofiche e la materia di cui è composta, concretizzazione artistica contemporanea di visioni e teorie del passato.”(Romano).

Vanacore con il suo “ Sfratto Matto” pone attenzione sulla spazialità dell’opera/oggetto , intesa come definizione dei propri margini. “ Così come l’opera dalla bidimensionalità della tela si invera nello spazio cercando l’appoggio tipico della gravità delle cose, più che contenere spazio lo occupa con una certa funzionalità architettonica. ” (Francolini).

“I temi del viaggio, della migrazione, dello ”sfratto” trovano rinsavimento nella terapia medica che, curando gli uomini, fonda salde radici, risolvendo ciò che poteva essere giudicato “matto” nella ratio della “salus”, la salute, principio universale a cui tutti aspiriamo.” (Romano).

Farmacopee , ideata e promossa dalla Famiglia Di Martino, titolare della rete di farmacie campane, da sempre ambasciatrice di iniziative solidali e di promozione culturale, nasce con un duplice obiettivo: riflettere sul delicato rapporto tra salute fisica e mentale, specie dopo il “grande shock” inferto dalla pandemia; dall’altro accendere i riflettori su un’area tanto bella quanto trascurata del centro di Napoli, quale quella dei gradini Conte Mola, una scalinata storica ad angolo dell’elegante teatro Augusteo, che passando per via Speranzella, conduce ai quartieri spagnoli. Luoghi pregni di fascino della Napoli che fu, al punto da essere citate in note canzoni e nella commedia “Napoli milionaria” di De Filippo.

Un originale format che avvicina il pubblico in modo insolito all’arte contemporanea, puntando su un’idea di benessere totale: Farmacopee fa appello alla sensibilità artistica e al gusto estetico come terapia.

Dal greco antico phármakon "farmaco" e poiéLT "fare" ovvero l’arte di preparare i farmaci, il progetto pone accento sulla complessità della società attuale, che riconosce sempre più l’opportunità di riservare dei momenti dedicati all’arte, travalicando quelli che sono gli spazi convenzionalmente deputati all’esposizione delle opere.