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CIBO. PRESENTATO OSSERVATORIO ECONOMICO MOZZARELLA DOP

31/1/2023 - "Produzione ed export crescono in congiuntura difficile".



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Rete Civica Metropolitana

La mozzarella di bufala campana è il formaggio Dop che fa registrare la crescita di produzione più alta tra il 2016 e il 2022, mettendo a segno un aumento del 26%, a fronte di una crescita media del 10% della produzione certificata dei formaggi Dop. Nove italiani su dieci hanno consumato mozzarella di bufala nell'ultimo anno, il 25% almeno una volta a settimana e il 20% è pronto a farlo anche a colazione. Vola anche l'export nel 2022, con un aumento a volume del 9% sul 2021 tra i principali produttori di Bufala Campana.

Il fatturato alla produzione della filiera ha raggiunto i 530 milioni di euro, ma lo sviluppo del comparto è messo a rischio da tre fattori esplosi nel 2022: aumento dell'inflazione (+17% per formaggi e latticini), incremento dei costi di produzione e perdita del potere di acquisto del consumatore, che hanno già portato a un impoverimento della filiera. Anche per il 2023 in cima alle preoccupazioni del comparto c'è proprio il calo della redditività. È la fotografia dello stato di salute scattata dal primo Osservatorio economico sulla filiera della mozzarella di bufala campana Dop, realizzato in partnership con UniCredit e Nomisma, presentato oggi a Milano nella Tree House di UniCredit.

La giornata di lavori si è aperta con un videomessaggio del ministro dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, e i saluti del presidente del Consorzio di tutela, Domenico Raimondo, e dell'head of client strategies di UniCredit Italia, Annalisa Areni. A seguire la tavola rotonda sul tema "Economia e innovazione, gli scenari futuri per la Mozzarella di Bufala Campana DOP" con Luca Bianchi, direttore di Svimez; Pier Maria Saccani, direttore del Consorzio di tutela; Ferdinando Natali, responsabile per il Sud di UniCredit Italia. Tutti moderati da Fabio Tamburini, direttore del quotidiano "Il Sole 24 Ore".

L'Osservatorio ha analizzato struttura, performance e mercati del comparto. Nel 2022 sono stati prodotti 55 milioni e 814mila chili di mozzarella Dop, con una crescita del 3,8% sull'anno precedente. Aumenta anche la quantità di latte idoneo alla Dop, passando da 295.434 tonnellate del 2021 a 305.829 del 2022. Inoltre negli ultimi dieci anni, dal 2012 al 2022, si è ampliato pure il patrimonio di bufale da latte allevate nell'area Dop, passando da 321.433 a 374.297 capi. È il Nord Ovest il territorio italiano dove si acquista più mozzarella Dop (il 34,9%), mentre all'estero la Francia si conferma il primo Paese tra i mozzarella-lovers, assorbendo da sola il 33% dell'export.

Tra i mercati più promettenti per i prossimi anni spicca, a detta dei produttori, il continente asiatico con Emirati Arabi, Giappone, Cina e Corea del Sud nella top ten degli scenari futuri. Nomisma ha tracciato anche l'identikit del consumatore della bufala campana Dop: è maschio, appartiene alle generazioni X (41-55 anni) e millennials (26-40 anni), è un imprenditore con figli con titolo di studio e reddito alti, abita in Centro Italia e conosce il valore aggiunto del marchio Dop.

"Come emerso dalla survey sul consumatore, in uno scenario economico incerto, le famiglie italiane - ha sottolineato Denis Pantini, responsabile Agroalimentare di Nomisma, che ha illustrato i dati - sono pronte a rendere più leggero il carrello della spesa, ma la mozzarella di bufala campana Dop figura in fondo alla lista dei cibi eventualmente da tagliare e lo farebbe solamente il 10% dei consumatori".

"Il percorso di valorizzazione della filiera si arricchisce di una tappa importante. È la prima volta che si mettono insieme sinergie così prestigiose per dare una direzione al futuro della filiera. I numeri della mozzarella Dop, seppure incoraggianti, vanno letti in una congiuntura davvero complessa, che ci preoccupa anche in questo 2023 - ha detto il presidente del Consorzio di tutela, Domenico Raimondo -. Siamo convinti che le eccellenze agroalimentari del Paese vadano interpretate e analizzate come motore economico. Per diffondere una sempre maggiore consapevolezza di questo ruolo chiave, abbiamo dato vita all'Osservatorio, che è improntato alla valorizzazione del Made in Italy di qualità. La circostanza che questo progetto parta dal Sud è per tutti noi senza dubbio un valore aggiunto. Ringrazio UniCredit e Nomisma per una partnership che è anche una rete tra eccellenze".

"Le imprese del comparto mostrano una buona tenuta nonostante il periodo complesso come quello attuale, ma per rafforzarne la competitività è importante pensare a nuovi modelli imprenditoriali costruiti su strategie di medio e lungo periodo come il sostegno alla filiera, la diversificazione dei canali di vendita e delle fonti finanziamento - ha aggiunto Annalisa Areni, head of client strategies di UniCredit Italia -. Le aziende della filiera hanno all'orizzonte importanti opportunità legate sia al Pnrr, che è una occasione da cogliere per favorire una vera transizione sostenibile del sistema produttivo, sia al nuovo Piano Strategico della Pac 2023-2027. Anche per questo come UniCredit abbiamo aderito con convinzione all'invito del Consorzio di Tutela a collaborare per la creazione di un Osservatorio nazionale che possa far emergere il potenziale di crescita di questa filiera che rappresenta la prima Dop del Mezzogiorno, una vera e propria eccellenza sempre più apprezzata anche all'estero, e che come banca sosteniamo anche con prodotti e servizi strutturati sugli specifici bisogni del settore".