Nel corso della cerimonia di intitolazione, un gruppo di bambini e di bambine dell’Istituto comprensivo “Rodinò” di Barra ha cantato una canzone che ha dedicato a Giogiò, come Giovanbattista era da tutti conosciuto, e a Francesco Pio Maimone, altro ragazzo la cui vita è stata spezzata dalla delinquenza giovanile. Ad accompagnarli, il maestro di corno di Giogiò, Luca Martingano.
L’intitolazione di questa sala a Giogiò è l’espressione di una volontà comune del Consiglio, dell’Amministrazione e del Sindaco, insieme alla famiglia, per ricordare ragazzi che sono di esempio nei luoghi frequentati dai giovani. La sala in questione è un punto di riferimento per un quartiere complicato della città, nella quale il Sindaco si è impegnato a promuovere ogni anno una rassegna o un’iniziativa per ricordare sempre il sacrificio di Giogiò e riaffermare l’impegno da parte del Comune per la legalità, sostenendo i giovani che vogliono seguire un percorso positivo.
La madre di Giogiò ha sottolineato, da parte sua, il fatto che il sindaco e i consiglieri comunali di Napoli abbiano dimostrato una sensibilità vera, perché i nomi hanno un’energia e avere una sala che porta il nome di Giovanbattista Cutolo a San Giovanni a Teduccio, che è zona di frontiera, significa avere un luogo che emana l’energia della legalità. E questo è molto importante per tutta la città.